Il segmento testuale Partito Operaio è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 24Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 480
Brano: [...]quistata la libertà con la caduta del fascismo, dopo il 25.7.1943 mise a disposizione la propria tipografia per la stampa di materiale clandestino della Resistenza romana.
Anzi, Felice
N. a Verona il 25.10.1869, m. a Milano il 20.12.1958; giornalaio.
Figlio di un sacrestano, a 13 anni cominciò a lavorare come fattorino a Verona. A 15 anni era a Milano presso l’agenzia che distribuiva “Il Gazzettino di pubblicità” e divenne militante del Partito Operaio, poi segretario della Commissione di propaganda socialista operaia, subendo vari arresti per la sua attività politica.
Licenziato dallo stabilimento Carlo Erba in seguito a un arresto, nel 1888 aprì in piazzale Monforte una rivendita di giornali che tenne fino al 1927, svolgendo sempre attività per il Partito Operaio e poi per il Partito socialista. Nel 1928 si collegò all’Associazione nazionale stu
dio, continuando a essere sorvegliato e diffidato (1940) dalla polizia, senza tuttavia subire ulteriori persecuzioni.
Nel 1949 fu tra i promotori della rivista “Movimento operaio” e fino ai suoi ultimi anni collaborò a “Critica sociale”.
Appello alla « riconciliazione »
Pubblico messaggio che il P.C.d'I. (v. Comunista Italiano, Partito) nell’agosto 1936 rivolse al popolo italiano schiacciato dal fascismo, per il raggiungimento di una unità della nazione tra « fascisti e non fascisti ».
Proprio a[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 490
Brano: [...] del movimento operaio e democratico
La prima organizzazione democratica locale fu la Società di Mutuo Soccorso fra contadini ed operai di Sesto San Giovanni e comuni limitrofi (S.O.M.S.), costituita nel 1880. Idealmente ispirata alle tradizioni risorgimentali del ceto medio “liberale”, riuniva artigiani, operai e contadini “democratici”, seguaci del repubblicano ed ex garibaldino Felice Cavallotti, fiero oppositore del governo, e aderenti al Partito Operaio Italiano. La discussione sull’atteggiamento da tenere verso alcuni soci che erano stati imprigionati a seguito delle note repressioni governative del 1898 (v. Eccidi in Italia) determinò l’emarginazione dell’ala “borghese” dalla S.O.M.S. e il passaggio di questa nell’area socialista, fino ad allora costituita soltanto dalla Lega Muratori nata nel 1888 e in passato aderente al Partito Operaio.
Nel 19031904 sorsero a Sesto leghe di tornitori e fonditori e nel 1904 venne fondato il Circolo socialista “Avvenire”, intorno al quale prese a svilupparsi una vasta area associativa comprendente cooperative edilizie e di consumo, associazioni ricreative e culturali. Dal 1905, pur senza la guida di un partito politico, si organizzò anche l'area cat
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 818
Brano: [...]tava a « una maestranza intelligente, capace, onesta, sobria, che intuì subito come il benessere dell'operaio non possa essere in lotta
con quello del padrone, ma debba anzi essere con quello in armonia; donde non pretese assurde di stipendi né d’orario »
In realtà le condizioni di lavoro erano disumane. Giuseppe Beretta, che qualche tempo prima aveva lavorato presso un cappellificio monzese, le denunciò per primo sulla rivista teorica del Partito Operaio Italiano, Il fascio operaio, guadagnandosi una segnalazione della polizia come « arruffapopoli ». I fatti però parlavano chiaro: le paghe giornaliere erano irrisorie (lire 2,25 per i lavoranti, lire 1,75 per gli adulti, 80 centesimi per le donne, 60 centesimi per i ragazzi) e il tasso di nocività estremamente elevato dato l'uso, nelle fasi più importanti della lavorazione, di acido solforico che insieme al vapore acqueo rendeva l'aria irrespirabile. La giornata lavorativa poi superava le
13 ore, mentre mancava la sia pur minima garanzia di stabilità dell'occupazione.
D'altra parte, fino[...] [...]rnata lavorativa poi superava le
13 ore, mentre mancava la sia pur minima garanzia di stabilità dell'occupazione.
D'altra parte, fino al 1885 non era apparsa a Monza nessuna organizzazione che tutelasse i diritti dei lavoratori e l'unica società operaia allora esistente (il Pio Istituto dei Cappellai) si proponeva fini puramente assistenziali.
Le lotte dei cappellai
Nel 1885 nacque la Lega dei figli del lavoro, diretta emanazione del Partito Operaio Italiano, ma essa fu sciolta quasi subito e i 52 cappellai che vi si erano iscritti furono immediatamente licenziati dai rispettivi padroni.
La lega si ricostituì nel 1887 con il nome più conciliante di Società di miglioramento tra gli operai, ma la minaccia di rappresaglie nei confronti di chiunque fosse entrato a farne parte ebbe ancora una volta il sopravvento.
La situazione era resa inoltre più precaria dalla mancanza di unità della classe operaia, all'interno della quale molti lavoratori assumevano atteggiamenti di tipo corporativo. L’aristocrazia operaia più padrona del « mestiere[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 300
Brano: [...]
Risale ai primi del 1883 la costituzione della Società Figli del Lavoro a Busto Arsizio, a opera di Giuseppe Cantù, Pietro Panza, Gilberto Bel lotti, Carlo G rampa e Carlo Venegoni. Nel 1885 fu costituita a Varese la Federazione delle Società operaie (di orientamento moderato), ma nello stesso anno sorse anche la Lega dei Figli del Lavoro, con alla testa il falegname Luigi Alesini, avente un chiaro carattere di classe e in collegamento con il Partito Operaio.
Al Congresso di Genova (1892), dal quale sarebbe sorto il Partito dei lavoratori italiani (poi socialista), furono presenti delegazioni di Varese e, sul finire del secolo, si costituirono nel circondario le prime sezioni socialiste. L’1.5.1901 fu inaugurata la Camera del lavoro, diretta da repubblicani e socialisti, cui seguì nel 1902 l’Università popolare. Particolarmente importante per il socialismo varesino fu l’arrivo di Riccardo Momigliano, qui inviato per dirigere la Camera del lavoro. Egli fu anche il primo direttore de II Nuovo Ideale (1.5.1902), che può essere considerato il più [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 171
Brano: [...]no alla Quarta Internazionale, mentre si formavano o si ricostituivano sempre nuovi gruppi senza fare alcun riferimento ai due tronconi maggioritari (in Francia, ad esempio, nacque nel 1956 il gruppo Voix Ouvrière che si richiamava alle passate esperienze di Barta, non legate alla Quarta Internazionale) .
Nel Terzo Mondo
Nel dopoguerra il trotzkismo ebbe effimeri successi in alcuni paesi dell'America Latina. In Bolivia (v.), ad esempio, il Partito Operaio Rivoluzionario fondato dai trotzkisti riuscì, sebbene duramente represso, a collegarsi con le lotte dei minatori e a svolgere un importante ruolo nelle lotte del 1952 che causarono il rovesciamento della giunta militare, e anche negli anni successivi.
In Perù (v.) il trotzkista Hugo Bianco negli anni Sessanta riuscì a organizzare, con un certo successo, gruppi di autodifesa contadina. Arrestato nel 1963, egli fu salvato dalla condanna a morte grazie a una campagna organizzata in suo favore dal Segretariato Internazionale.
Un importante sviluppo ebbe in Argentina (v.) il Partido Revoluci[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 501
Brano: [...]tico russo che, in una conferenza svoltasi a Praga nel gennaio 1912, si era costituita in “partito marxista indipendente”.
Nella Storia del Partito comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S., pubblicata a Mosca nel 1938 (trad. it. Roma 1944, pag. 178), l’avvenimento verrà così presentato: « In quella conferenza i menscevichi sono espulsi dal partito [...]. Da un gruppo politico che erano, i bolscevichi si organizzano in un partito indipendente: nel Partito Operaio Socialdemocratico di Russia (bolscevico). La Conferenza di Praga segna la nascita di un partito di nuovo tipo, il partito del leninismo, il partito bolscevico ».
L’iniziativa era partita da Lenin (v.) che aveva anche indicato le caratteristiche essenziali del « partito di nuovo tipo »: queste dovevano essere la « rigorosa clandestinità », la « scelta minuziosa degli iscritti », la « preparazione di rivoluzionari di professione ». Regola di funzionamento interno non sarebbe stata la « democrazia » vigente nei partiti socialdemocratici, bensì « una fiducia completa e fraterna fra rivoluziona[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 426
Brano: [...] di quegli anni) scesero in lotta proclamando uno sciopero, ma questo si concluse in quattro giorni con la totale sconfitta operaia. In pochi mesi emigrarono allora da Schio ben 1.534 persone, pari al 14% circa dell’intera popolazione del comune, e 3.213 furono gli emigrati dell'intero circondario, pari a oltre il 6% della popolazione.
L’organizzazione politica della classe operaia, che nei decenni precedenti si compendiava in una sezione del Partito Operaio Italiano, trasse tuttavia da quella lotta i debiti ammaestramenti, tanto che ben presto nacquero a Schio tre circoli operai e una Sezione socialista (2
operai sciedensi, Giuseppe Bertizzolo ed Emidio Brando, nel 1892 parteciparono ai lavori costitutivi del Partito dei Lavoratori, tenutisi a Genova).
Un valido aiuto a questi lavoratori giunse anche da Andrea Costa, venuto a Schio per interessamento di Pietro M una ri e dell’avvocato Bar banti Brodano (qualche anno prima era arrivato a Schio anche l’operaista Costantino Lazzari). All’inizio del secolo la crescita culturale e politica del [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 405
Brano: [...]i celebrare, per la prima volta a Savona, il Primo Maggio 1893, la Festa dei Lavoratori.
Fin dal mese di gennaio 1887 era uscito a Savona il primo numero della rivista Cuore e Critica, diretta da Arcangelo Ghisleri, comprendente un articolo intitolato « Socialismo e Scienza » di Filippo Turati (il quale, nel 1891, fatta sua “Cuore e Critica” doveva pubblicarla come Critica Sociale).
In quegli anni, mentre savonesi anarchici e militanti del Partito Operaio, colpevoli solo di propalare le loro idee, subivano arresti, processi e dure condanne, tra i soci del Club Operaio del borgo di Lavagnola (fondato nel 1881) e della giovane Società Generale di Mutuo Soccorso e d'istruzione fra gli Operai d’ambo
i sessi si cominciarono a contare numerosi socialisti. Il 16.3.1894 questi ultimi si organizzarono in Lega per partecipare, il 13 maggio, con altre 34 sezioni regionali, al I Congresso Socialista Ligure nella sede della Società dei Tiratori di Sampierdarena. Già quell’anno i socialisti avevano saputo fare proprie le manifestazioni del Primo Maggio e[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 648
Brano: [...]i, molti dei quali conobbero \\ carcere, ebbe Filippo Turati, Paolo Valera, Carlo Rossi, P. Perla, Rinaldo Bezza e Francesco Piccinini (che sarà assassinato a Lugo da avversari politici). Pubblicò anche numerosi scritti di Giulio Valles, membro della Comune di Parigi.
Primo giornale marxista
Questo foglio può essere considerato il primo fulcro del movimento operaio italiano che trovò il proprio coagulo organizzativo con la costituzione del Partito Operaio e con l’avvicinamento fra correnti operaiste e intellettuali socialisti.
Di fronte al dualismo delineatosi in seno alla Prima Internazionale fra la corrente di Marx e le altre (soprattutto la bakuniniana), «La Plebe » si schierò con Marx. Nel 1872 il giornale fu segnalato da Engels che, in esso, vedeva l’unico sostegno alla diffusione delle idee marxiste in Italia.
Nel 1883, poco dopo la morte di Marx, sul n. 4 della rivista apparve un intero capitolo dedicato allo scomparso, di cui venne anche riprodotta l’immagine, forse la prima apparsa in Italia. Vennero anche pubblicati i discorsi [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 591
Brano: [...]inistra della popolazione fu testimoniato dal successo elettorale conseguito nel collegio di Pietrasanta dalla candidatura (avanzata e sostenuta dal P.S.I.) di Cesare Batacchi, un anarchico fiorentino condannato, benché innocente, per un oscuro attentato verificatosi nel 1878 a Firenze. Poco dopo sorgeva anche a Pietrasanta una sezione socialista che, nel 1907, contava 18 iscritti. Coi 46 iscritti della sezione di Viareggio (fondata nel 1887 dal Partito Operaio), essi costituivano il 44,7% degli aderenti al P.S.I. dell’intera provincia di Lucca.
Negli anni seguenti l’influenza so
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| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Partito Operaio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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